“Laerte narrò: della giovane Regina, sposa di un Principe bello e di nobile cuore, dei lunghi mesi trascorsi vanamente alla ricerca di un bambino, del dolore annidato nel suo grembo per sette lunghi inverni. Narrò di come i medici convocati avessero prescritto cure e rimedi, di come a nulla fossero serviti i pellegrinaggi, di come progressivamente “per volere della Regina”, cessassero i festeggiamenti per le nascite, le uscite ufficiali per le festività, le occasioni di incontro con il popolo.
Narrava, Laerte, di un dolore che, impercettibilmente, si era instillato nel cuore della Regina, addormentando tutte le sue fibre, di un sonno fatto di indifferenza e tensione, della consistenza del ghiaccio”
La Regina Cuordighiaccio è la seconda fiaba della collana “parole che curano” ideata da Claudia Ravaldi per narrare attraverso l’uso dei simboli e della metafora il percorso nel dolore e nella resilienza di una donna, la Regina Cuordighiaccio, e del suo compagno, il Re.
Congelati in un presente senza soluzione, distanti e scoraggiati, il Re e la Regina potrebbero concludere la loro vita chiusi dentro un dolore lontano nel tempo, eppure presente, invadente, feroce.
La curiosa vitalità di una bambina, e la sapienza di un vecchio saggio, offriranno un punto di svolta ad una storia ancora tutta da vivere e da scegliere. E finalmente il ghiaccio potrà lasciare spazio all’arrivo di una nuova primavera.