La vita narrata in questo libro è quella di genitori in attesa di un figlio, chiamati a confrontarsi con il dolore e con l’assenza di quel figlio, vissuto un soffio e tuttavia indimenticabile, come indimenticabile è chiunque riceva il nostro amore.
La morte perinatale, e il lutto che ne deriva, è un viaggio tortuoso e impegnativo, che riguarda ogni anno due milioni e seicentomila famiglie nel mondo. Nel libro i genitori raccontano il loro viaggio, giorno dopo giorno, mese dopo mese, fatto di dolore, ricerca di significato, incertezza, speranza ma, soprattutto, di amore incondizionato per i loro bambini che si legge in ogni parola e che, puntuale come una guida, accompagna i genitori nella fatica del lutto e della rinascita. È il libro di Ettore, Matteo, Alberto, Mattia, Leonardo, Paolo Gabriele e Linda, Paolo e Alice. Ma è anche il libro di tutte le famiglie dei bambini che, come stelle cadenti, attraversano il cielo per un istante, rischiarandolo per sempre.” (Giovanni Avesani, Editore)
“Per chi conosce l’associazione CiaoLapo, il libro “La tua culla è il mio cuore”non è una novità, anzi, si tratta del culmine letterario del lavoro di un team di persone che si sono fatte carico di un bagaglio emozionale, medico, scientifico e sociale che prima era ignorato, sconosciuto, nascosto: il lutto perinatale. (…) “La tua culla è il mio cuore”, però, raccoglie le storie di otto bambini “meteora” e dei loro genitori, raccontandoci i fatti e le emozioni che hanno caratterizzato queste nascite e queste perdite; è la storia di Ettore, di Alberto, di Matteo, di Mattia, di Leonardo, di Paolo Gabriele e Linda, di Paolo e di Alice. Ed è la storia dei loro genitori che, indipendentemente dalle patologie e dalle età gestazionali dei loro figli, sono tutti accomunati dallo stesso dolore.
“La tua culla è il mio cuore” è un libro difficile da leggere, perché racconta un dolore inimmaginabile, indicibile, che non si vuole neanche pensare possa esistere. Ma esiste e va conosciuto e affrontato perché, coma ama dire Claudia Ravaldi, mamma di Lapo, citando Primo Levi, “ Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”.
Ma si impara moltissimo e si cambia: si conosce un amore unico in cui un genitore ama incondizionatamente non grazie alle risate o all’intelligenza del figlio, non per la bellezza o per i buoni voti a scuola, non per la vivacità o gli abbracci prima di dormire. (Serena Chiarion, La Voce)
“Chi leggerà queste pagine spero lo faccia con attenzione e rispetto. Io credo allora che mai più potrà dubitare del fatto che il lutto perinatale sia il lutto per la morte di un figlio: piccolo come un chicco di riso o già pronto per la vita, ma sempre e comunque un figlio unico e insostituibile, come tutti noi” C. M. Xella