Ciao, a te.
A te che leggi le nostre pagine, perchè hai incontrato nel tuo cammino il mostro che si chiama Lutto Perinatale e cerchi di sopravvivere ogni giorno, senza sgretolarti. E di farne qualcosa di buono, se possibile.
A te, che ti chiedi se questo sia il posto per te, perchè tu, ti dicono, hai perso il tuo bambino tanto presto.
A te, che hai già altri figli, e, ti dicono, non dovresti soffrire così tanto per ciò che è accaduto e accontentarti invece.
A te, che di figli non ne hai ancora, ma ne vorresti tanti quanti un abbraccio spalancato ne può contenere. E anche di più.
A te, che i figli non li vuoi, perchè ti basta essere figlia, e proprio non capisci come si possa soffrire per una “gravidanza andata male”.
A te, che lotti per avere figli, e, anche se non lo sai, lotti per non farti schiacciare dal peso di una diagnosi che giorno dopo giorno tenta di frantumare la tua identità di donna. Perfetta di per sé. In quanto tale.
A te, che un figlio ce l’hai e hai perso il suo gemello, e ogni giorno sali e scendi dalla terra al cielo, per essere madre in tutti e due i posti.
A te, che detesti il tuo corpo, che ha permesso che il tuo bambino se ne andasse.
A te, che tutto scorre uguale un giorno dopo l’altro, perchè ti sei persa nel tunnel del lutto e non lo sai nemmeno più.
A te, che pensi di esistere solo come mamma, e ti dimentichi che si è mamme dopo che si è donne. E che esisti, comunque, e sei bellissima così.
A te, che pensi di non meritare nessuna gioia, perchè “una donna senza figli che donna è”, dicono.
A te, che tutto intorno solo passeggini, e nulla più. E vorresti sparire.
A me, e a tutte voi.
Ai nostri meravigliosi ventri, anche a quelli traditori. Anche a quelli silenziosi. Anche a quelli che prima c’erano e oggi non ci sono più. A quelli tagliati e ritagliati.
A ciò che siamo, indipendentemente da ciò che abbiamo o non abbiamo avuto, indipendentemente da ciò che ci è accaduto.
Al nostro corpo, che merita sempre rispetto, ascolto, cura.
Ai nostri sogni bellissimi, e a noi che riusciamo a farli nonostante tutto.
Alle bambine che siamo state.
Alle nostre infinite sfumature, a ciò che siamo oggi, e che possiamo ancora essere nei giorni a venire.
Alla bellezza che ci illumina quando riusciamo a dire: “Vado bene, così come sono”.
Alla mia mamma che mi ha insegnato a essere donna e a essere fiera di ciò che sono, e a non abbassare mai la testa per come sono.
A mia sorella, che insegna alle piccole donne e ai piccoli uomini la fiducia in se stessi e la condivisione.
A Cinzia, una bambolaia che viene direttamente dall’asteroide del Piccolo Principe, io lo so.
A mia nonna Marta, e al suo amore per la bellezza.
A tutte le donne di CiaoLapo, mamme speciali di figli viaggiatori.
Buon 8 Marzo
Non scordatevi di danzare la vostra meraviglia, per le donne che siete.