Il cielo d’irlanda è più blu del nostro

by Claudia Ravaldi

In Irlanda, in Agosto, il ministro della salute lavora per i suoi cittadini.

Nonostante l’invasione di turisti ed il clima vacanziero, lo scorso 10 Agosto  è stato infatti pubblicato the “National Standards for Bereavement Care following Pregnancy Loss and Perinatal Death”

le nuove linee guida nazionali per il sostegno al lutto perinatale (sia antecedente che successivo alla nascita).

Queste linee guida saranno adottate da tutti e 19 i punti nascita irlandesi, i quali dovranno dotarsi di un team specializzato capace di fornire il giusto supporto  psicologico e relazionale alle

famiglie e agli operatori coinvolti.

L’obiettivo del documento è “garantire la disponibilità di un servizio di counseling e clinico per offrire supporto alle donne e ai loro familiari in tutte le situazioni di perdita in gravidanza, dalla perdita precoce alla morte perinatale, comprese le situazioni in cui si ha una patologia fetale incompatibile con la vita”, ha spiegato il ministro, Simon Harris.

“Most importantly, all of these families need to know that, regardless of the nature of the loss, appropriate support will be available, if and when required” he added.

“Ma soprattutto, tutte queste famiglie devono sapere che, indipendentemente dalla natura della perdita, sarà disponibile un supporto appropriato, se e quando richiesto” ha aggiunto il ministro della salute. Le linee guida sono state sviluppate sulla base delle testimonianze e delle storie narrate dai genitori e dalle famiglie in lutto e grazie alle competenze di operatori esperti, riuniti in un gruppo di lavoro congiunto. Il gruppo di lavoro si è concentrato sui genitori e sulle famiglie, senza tralasciare l’importante aspetto del sostegno allo staff coinvolto nell’assistenza. A ciascuno, il suo tipo di sostegno e la sua specifica care, a seconda delle necessità e del ruolo. Il modello di care previsto nel documento tiene infatti conto e rispetta le differenze culturali, etniche, secolari, religiose dei genitori e delle famiglie.

Il documento, inoltre prevede un percorso assistenziale specifico per ciascun tipo di perdita, evidenziando la necessità di strutturare interventi adeguati per la morte in utero, per l’interruzione di gravidanza per patologia, e per l’accompagnamento al neonato con patologia incompatibile con la vita (sul modello dei perinatal hospice e delle cure palliative neonatali).  Il Ministro ha anche ammesso di sapere che l’Irlanda è indietro nella care delle famiglie in lutto, che in Irlanda sono circa 18.000 ogni anno, e ritiene che questo documento possa essere un nuovo inizio per migliorare globalmente l’assistenza ai cittadini. Già questa dichiarazione ha mosso le mie corde di professionista sanitario, di genitore in lutto e di cittadina. Ho desiderato essere Irlandese, per poter stringere la mano a questo ministro della salute e al suo working group così ben assortito.

Poi ho scaricato e letto le 80 pagine di linee guida. 

E ho pianto.

Per il sollievo di leggere che uno stato scrive nelle sue linee guida ciò che ciò che dico, scrivo e insegno io. Sono, siamo sulla strada giusta, anche se qui siamo lontani anni luce.

Poi per l’abbandono che i genitori italiani devono continuare a subire da parte delle istituzioni.

Per la rabbia di constatare che da soli, senza ministri di buon senso e di buona cultura, assessori regionali di buon senso e buona cultura, direttori di aziende ospedaliere e primari adeguati, non possiamo cambiare le cose in tempo per offrire ai genitori italiani che affronteranno un lutto perinatale nei prossimi anni un’assistenza ottimale.

Le cose da sole non cambiano. Nel nostro paese non cambiano nemmeno se le vuoi cambiare con tutta te stessa. Siamo un paese immobile dove chi soffre è lasciato in balia del caso, e degli sforzi di uno sparuto gruppo di professionisti e volontari che forse oggi vorrebbero essere nati in Irlanda, per avere la sensazione che a qualcuno importi qualcosa di ciò che sanno, di ciò che fanno, di ciò che hanno da raccontare.

Essere genitore in lutto in Irlanda oggi, ti fa pensare che pagare  le tasse abbia senso e che alle istituzioni importi davvero il benessere del cittadino.

Essere genitore in lutto in Irlanda oggi, significa vedere che si può far sedere a un tavolo operatori e genitori davvero interessati a fare bene il bene.

Essere genitore in lutto in Italia (o operatore materno infantile) ti fa pensare che è una lotteria: a volte va bene, a volte no. Eppure, non ci manca nulla: la letteratura internazionale c’è. Le traduzioni in italiano e i lavori nazionali, anche. Il cielo pure.

Quel che ci manca, qui, forse è il senso civico. La voglia di cambiare davvero le cose. E un po’ di blu. 

 

 

 

 

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