Emergenza COVID-19 e l’assistenza rispettosa alla maternità e nascita

by Claudia Ravaldi
lamaze.org

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ribadisce che nel management della salute perinatale durante l’emergenza Coronavirus è necessario mantenere alta l’attenzione sul rispetto dei diritti dei neonati e della donna in gravidanza, durante il parto e nel puerperio, e chiede che la salute della madre e del bambino continui ad essere lo scopo primario dell’assistenza.

CiaoLapo ApsEts insieme all’Osservatorio sulla Violenza Ostetrica Italia (OVOItalia) e La Goccia Magica Odv rimarca l’importanza dell’assistenza rispettosa alla maternità e nascita al fine di garantire i migliori esiti di salute della madre e della persona che nasce. 

“Ho partorito da almeno 6 ore, la bambina è stata portata al nido appena nata e nessuno mi sta dando notizie di lei e di quando me la riporteranno in stanza. Sento dolore e calore ai seni e non so cosa fare, mi dicono che è normale ma questo non mi tranquillizza.”

“Sono rientrata a casa dall’ospedale solo questa mattina e provo tanto dolore quando il bambino ciuccia, mi hanno detto che è normale i primi giorni, io temo di non resistere. Non immaginavo facesse così male allattare, in più ho il seno durissimo e mi sento anche i brividi”

“In ospedale dopo averci dato la diagnosi di morte in utero ci hanno detto che mio marito non poteva entrare; ci hanno detto anche che ci sarà da aspettare per i risultati dell’autopsia ma che tanto non si trova mai niente. Mio marito ha chiesto di poter fare una foto al volto del nostro bambino ma gli hanno detto che non si può. Non lo vedremo mai più.”

 

Assicurare la migliore assistenza alla maternità si può, anche nell’emergenza COVID-19

Il rispetto dei diritti perinatali va mantenuto anche nel caso delle madri COVID-19 positive, che includono il rispetto della dignità, avere una persona di fiducia a fianco, la comunicazione chiara da parte del personale sanitario, la gestione del dolore, la libertà nel movimento e la non separazione del neonato dalla madre.

Al momento attuale, alcuni ospedali riescono a distinguere le esigenze di cura delle donne affette dal COVID-19 dall’abituale management di donne asintomatiche, dividendo i percorsi e offrendo a tutte le donne un’assistenza rispettosa che tenga conto non soltanto dei bisogni correlati all’evento parto-puerperio, ma anche degli effetti stressanti e potenzialmente traumatici legati alla pandemia.

Le numerose limitazioni legate all’emergenza si inseriscono in un terreno psicologico di potenziale vulnerabilità e ne deriva un carico di stress cumulativo, di cui occorre tenere conto per limitare i danni post traumatici.

Alcune aziende ospedaliere, tenendo conto dell’effetto sommatorio dei diversi stress sulla donna e sul neonato, si sono organizzate in un’ottica salutogenica, mantenendo un’organizzazione il più possibile centrata sul rispetto della madre e del neonato e sui bisogni primari delle partorienti: in queste aziende è mantenuta attiva la possibilità di avere il partner vicino, nel rispetto delle misure igieniche stabilite, ed è garantita contemporaneamente la non-separazione della diade madre-bambino.

La Regione Emilia-Romagna ha pubblicato le Indicazioni per le professioniste e i professionisti del percorso nascita della regione Emilia-Romagna che prevedono nel percorso per donne  asintomatiche la possibilità di accesso in sala travaglio e parto di un unico accompagnatore (asintomatico o con sintomi respiratori acuti lievi e senza febbre). Inoltre, il documento specifica che “dopo il parto la gestione del neonato segue le normali procedure, non va separato dalla madre, l’allattamento va sostenuto nel rispetto dei desideri della donna”.

Le Indicazioni si riferiscono ugualmente alle situazioni di assistenza al parto a domicilio, nei centri nascita a conduzione ostetrica e nelle case maternità.

La Società italiana di neonatologia (SIN) ribadisce: “Ogni qualvolta possibile, l’opzione da privilegiare è quella della gestione congiunta di madre e bambino, ai fini di facilitare l’interazione e l’avvio dell’allattamento” .

In molti ospedali e Regioni, invece, la presenza del partner non è concessa, indipendentemente dalla situazione di infezione o meno, e i neonati vengono separati dalle loro madri senza un motivo giustificato.

L’assistenza rispettosa alla maternità va mantenuta anche nel caso delle madri COVID-19 positive, e include:

  • il rispetto e la dignità;
  • una persona di fiducia a fianco;  
  • la comunicazione chiara da parte del personale sanitario;
  • la gestione del dolore;
  • la libertà nel movimento;
  • la non separazione del neonato dalla madre;
  • la possibilità di allattare.

Nella presente situazione di isolamento estremo i bisogni delle madri e dei neonati vanno urgentemente intercettati e adeguatamente affrontati. 

Non possiamo permettere che le donne e i bambini appena nati siano i primi ad essere lasciati indietro.

Qui puoi leggere il documento integrale e l’elenco delle associazioni che hanno aderito ad oggi.

 

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