Il sogno infranto è il primo libro che integra le testimonianze di genitori e operatori con i presupposti classici della psicoeducazione applicata all’esperienza del lutto perinatale.
Prima di oggi, il lavoro di CiaoLapo aveva mantenuto distinte queste due importanti modalità di intervento: quella della narrazione autobiografica e della condivisione narrativa (appartengono a questa categoria La tua culla è il mio cuore e tutte le antologie e i libri della serie La tua culla è il mio cuore) e quella dell’approccio “didattico” (La morte in attesa) e “psicoeducativo” (Piccoli Principi, perdere un bambino in gravidanza o dopo il parto).
Dopo molte prove, e dopo avere raccolto testimonianze di genitori, familiari e di operatori, abbiamo pensato che fosse il momento di rinnovare, arricchire ed integrare tutto il lavoro fatto in questi dieci anni di attività puntando dritti alla creazione di un testo semplice, agile da leggere, ricco di emozioni condivise e altrettanto ricco delle principali nozioni di psicologia del lutto, del lutto perinatale e di psicoeducazione.
Il sogno infranto è indicato per genitori, familiari e amici di genitori in lutto.
E’ indicato per chi ha provato “a uscirne” da solo, ma si sente ancora in trappola e ha bisogno di chiarirsi le idee su come procedere.
E’ indicato per i giovani operatori in formazione, per i giovani medici e gli psicologi, che sempre più sono chiamati a una visione integrata e rispettosa dell’unicità del vissuto del proprio assistito e al contempo ad una buona preparazione psicologica, culturale e relazionale.
E’ indicato per i miei colleghi restii ad abbandonare Freud e le sue lapidarie teorie sul lutto, a favore degli ultimi cento anni di ricerche e teorie, più vicine alle donne di oggi.
E’ indicato per coloro che credono che il lutto perinatale non abbia ragion d’essere. La voce di queste persone, unita al corposo numero di lavori e di esperienze cliniche, dimostrano con assoluta certezza che il lutto perinatale è presente nella mente e nelle vite di milioni di persone. Il fatto che nessuno abbia mai visto un cigno nero non significa che esistano soltanto cigni bianchi.
E’ indicato, soprattutto, per chi non riesce a parlare del suo lutto. Per chi soffre in silenzio, e quindi dura fatica a cercare, chiedere e trovare il giusto aiuto.
C’e sempre un punto da cui ripartire.
A volte si riparte con più slancio, tra le righe di un libro terapeutico.
E’ con questo scopo, che ho scritto tutti i miei libri fino ad oggi.
Buona lettura.
La bellissima copertina è di Flavio Rosati, ilflaviatore.