La sessualità dopo un lutto perinatale

by Claudia Ravaldi

La sessualità dopo un lutto perinatale è un argomento poco affrontato in Italia perchè come la morte, anche il sesso è un tabù. Specialmente dopo un lutto perinatale. 

 Nel lutto perinatale, il corpo, il cuore e la mente dei genitori sono tutti allo stesso modo travolti da un’esperienza molto difficile da comprendere, elaborare ed integrare nel proprio percorso di vita. Questo lavoro, che coinvolge sia la madre che il padre, la donna e l’uomo, su più piani, a causa di differenze culturali e di genere abbastanza spiccate vede ciascun membro della coppia impegnato in una corposa parte di elaborazione in solitaria. Le differenze nell’esperire le sfaccettature del lutto, nel pensarle e nel reagirvi sono spesso marcate, e frequentemente fonte di conflitti. Molte sono le interferenze fisiche, soprattutto nel corpo delle donne, che vengono a richiamare ricordi traumatici ed esperienze pregresse. Impossibile fingere che avere partorito un bambino morto o un grave prematuro non abbia conseguenze somatiche e sensoriali a breve medio e lungo termine. Sappiamo che ci sono, sappiamo che le sperimentiamo. Proviamo a iniziare a capire come affrontarle, senza che queste diventino un’ulteriore zavorra nel nostro viaggio già in salita.

È intuitivo che quando la coppia deve aggiungere al lavoro del lutto anche un lavoro sul conflitto di coppia questo doppio versante rende molto pesante un’esperienza già di per sè trasformativa e totalizzante.

Offrire alle coppie una buona quantità di informazioni che esplorino il lutto e le sue derivate, fisiche, psichiche, emotive dovrebbe quindi essere la prassi di ogni care.

L’ambito sessuale e l’intimità di coppia sono argomenti molto negletti quando si leggono documenti, lavori, libri sul lutto perinatale. Sono negletti anche ai congressi e alle formazioni per specialisti.

Il sesso nel lutto perinatale (come nell’infertilità…) è un tabù. Completamente svincolato dagli aspetti medici legati alle eventuali patologie che sottostanno al lutto, completamente svincolato dagli aspetti emotivi. 

Eppure, ci si aspetta che le coppie in lutto entro breve “riprovino” a fare un bambino. Per alcune questo percorso è immediato e naturale. Per molte altre, la sessualità diventa l’ennesima montagna da scalare.

Come riprovare, se non so più chi sono, non mi fido del mi corpo e non riconosco più la persona che ho sposato, perchè elabora il lutto in un modo per me incomprensibile?

Nei nostri gruppi di autoaiuto l’argomento sesso, amore, e quando riprovarci per bene è sempre stato molto gettonato.

Il motivo è facilmente intuibile: l’amore che lega le coppie preesiste al lutto, e spesso dopo il lutto questo amore prende due strade opposte l’una all’altra: o esplode e si rinforza, o si congela, perchè il lutto se lo mangia. Sapere come la coppia si adatta e sta reagendo al lutto e alle sue differenze espressive è dunque prioritario rispetto poi alla grande domanda: Quando possiamo riprovare? E i suoi corollari molteplici: perchè rimandiamo sempre? Perchè ci viene da piangere? Perchè ho paura e mi blocco e non sento nulla?

Si può rifare l’amore, dopo un lutto perinatale? Si può tornare a sentire qualcosa che proviene dal nostro corpo e che non sia solo il vuoto della perdita?

Si può. 

Si può riprendere possesso del proprio corpo, con un pò di fiducia e di tenerezza nei nostri confronti, e nei confronti di quello del partner.

Si può toccare la ferita del cesareo o la pelvi che ha ospitato e accolto il passaggio del nostro bambino, senza essere travolti da emozioni traumatiche e sgradevoli che trasformano anche il sesso in un incubo.

Ripartire dal proprio corpo e dalla propria salute è un mantra di CiaoLapo, ed è un mantra di tutti quelli che si occupano di benessere fisico, psichico e biopsicosociale.

Ripartire da un corpo trapassato dalla morte perinatale e sentire attraverso quel corpo piacere, e non solo l’eco del dolore, fisico e mentale è un pezzo consistente dell’elaborazione del lutto.

Riappropriarsi di se stessi, della propria intimità, rispettandosi, richiede un dialogo gentile e non giudicante tra i due membri della coppia.

Richiede di ripartire dalle basi dell’amore: attenzione per le piccole cose, contatto fisico graduale, carezze, ascolto.

Richiede di avere pazienza. 

Richiede di non pretendere che tutto torni come prima, sapendo che non potrà essere mai come prima, perchè nel frattempo è passato lo tsunami. Ma potrebbe essere persino meglio, perchè avere consapevolezza del proprio corpo e accoglierlo così com’è e proteggerlo e mantenerlo in salute, e coccolare il corpo del partner magari apre l’accesso ad una sessualità più consapevole.

Sands UK ha pubblicato un piccolo manuale con le esperienze dei genitori inglesi, che potete trovare qui.

Una lettura che ho trovato giusta e necessaria. Spero un giorno di poter dare voce anche alle storie dei genitori italiani.

Perchè i nostri figli sono amore, e dall’Amore, è giusto poter ripartire. Sempre.

Auguro alle coppie fresche di lutto di riscoprire un pò della bellezza che ha portato in questo mondo, anche se per poco tempo, quelle grandi bellezze dei vostri bambini.

San Valentino è alle porte, ed è tempo di mandare in pensione il tabù.

 

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