La relazione costruttiva con le aziende ospedaliere è possibile, auspicabile, salutare, economica.
Vi presentiamo il nostro nuovo progetto, frutto di un anno di intenso lavoro e dieci anni di Osservatorio permanente sul lutto perinatale (OPALE). Tutti possono partecipare e lasciare la loro testimonianza direttamente alle aziende ospedaliere. Auspichiamo che il progetto COPING possa essere utilizzato da genitori in lutto e operatori sanitari per stringere un patto di alleanza e promuovere i cambiamenti necessari.
Le origini di COPING
Questo progetto nasce grazie al lavoro dell’Osservatorio permanente sul lutto perinatale istituito da CiaoLapo nel 2010 dopo i primi risultati della ricerca nazionale MemoryBox, avviata nel 2008 e tutt’ora in corso.
La ricerca Memory Box esplora gli aspetti dell’assistenza medica e psicologica ritenuti prioritari dai genitori colpiti da lutto perinatale.
L’analisi dei risultati ci ha permesso di delineare i punti di forza e i punti di fragilità dell’assistenza al lutto perinatale in Italia dal 2000 in poi e di confrontarli con i risultati di due studi che abbiamo condotto sugli operatori (Lucina Study, pubblicato su Midwifery 2018, e Blossom Study, in via di pubblicazione).
I dati raccolti dall’osservatorio, di tipo quantitativo e qualitativo, hanno delineato un lento ma progressivo miglioramento su alcuni aspetti della care e evidenziato numerose criticità, tra cui la disparità tra regioni italiane, la scarsa conoscenza di aspetti sanitari di prevenzione, la difficoltà ad istituire nelle aziende ospedaliere protocolli e linee guida uniformi che garantiscano a tutte le utenti e alle loro famiglie un trattamento rispettoso.
Perché Progetto Coping?
Coping è un termine utilizzato in psicologia e si riferisce alla capacità che ha una persona colpita da uno stress di grado medio o elevato di utilizzare strategie adattive e costruttive per fronteggiare l’evento, evitando strategie disadattive, cioè inefficaci o dannose.
La morte perinatale è un evento altamente stressante, primariamente per i genitori e le famiglie colpite, ma anche per chi presta assistenza.
Essendo un argomento poco trattato nella formazione del personale sanitario, affrontare correttamente questo evento, con le giuste strategie di coping, può essere difficile anche per gli operatori che dovrebbero prestare assistenza.
Per venire incontro alle numerose richieste delle famiglie in lutto e a quelle degli operatori formati in oltre 200 training dal 2007 ad oggi abbiamo sviluppato questo semplice strumento che ha lo scopo di aprire un dialogo costruttivo sulle criticità e sui punti di forza dell’assistenza alla persona e alla famiglia colpita da morte perinatale e porre in essere i dovuti cambiamenti.
Siamo certi che, come già avviene in altri paesi da anni attenti alla care nel lutto perinatale, avviare un dialogo onesto e costruttivo sul lutto perinatale con le famiglie colpite possa fare bene anche al nostro paese e portare, finalmente, a un miglioramento globale delle conoscenze e delle prassi, con reciproca soddisfazione di utenti del servizio e operatori sanitari.
Nell’area documenti del sito sono disponibili il razionale del progetto, la griglia da compilare e il documento compilato dalla mamma di Gabriele relativo alla sua assistenza.
Prof. Alfredo Vannacci, medico
Dott.ssa Claudia Ravaldi, medico
Dott.ssa Daniela Carlevale, ostetrica